sabato 29 gennaio 2011

venerdì 28 gennaio 2011

10 febbraio: IO NON SCORDO


A BREVE TUTTI GLI APPUNTAMENTI PER LA CELEBRAZIONE DEL GIORNO DEL RICORDO IN BRIANZA, ORGANIZZATI AL FIANCO DEL COMITATO 10 FEBBRAIO.

Il “Comitato 10 Febbraio” nasce in concomitanza con la prima celebrazione della “Giornata del Ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati”.

Finalmente dopo troppi decenni di oblio il Parlamento italiano ha approvato la legge di istituzione della “Giornata del ricordo”, restituendo così dignità alla memoria delle migliaia di italiani trucidati barbaramente sul confine orientale e dei 350.000 connazionali costretti all'esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla repressione dei partigiani del Maresciallo Tito e alla sistematica pulizia etnica attuata nei confronti dei cittadini italiani.

Tra pochi giorni la Repubblica Italiana celebrerà ufficialmente questa ricorrenza, e questa dovrà essere l'occasione per dimostrare che la storia non può e non deve essere strumento di lotta politica, ma parte integrante della cultura e della tradizione di un popolo, senza amnesie né colpevoli dimenticanze.

A tal proposito il “Comitato 10 febbraio” nasce per creare una sinergia tra tutti coloro i quali intendano celebrare la giornata del ricordo, sensibilizzando le migliaia di italiani che pur non avendo letto questa storia sui loro libri di testo, sono consapevoli di come un popolo che dimentica i suoi martiri non possa considerarsi tale.

Il Comitato - al quale si inviteranno ad aderire Associazioni, movimenti, organizzazioni giovanili di partito e non, sindacati, enti locali e personalità del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo, dello sport - si prefigge di:
• pubblicizzare le iniziative in programma per le celebrazioni del 10 Febbraio;
• sostenere la Amministrazioni locali nell'organizzazione e nel coordinamento di iniziative volte a dare la massima diffusione e conoscenza alla “Giornata del Ricordo”;
• raccogliere le adesioni di importanti personalità del mondo dell'arte, dello spettacolo, della cultura, dello sport, dell'economia e della politica al fine di divulgare presso il più vasto pubblico l'importanza delle celebrazioni del 10 Febbraio;
• diffondere presso le giovani generazioni, attraverso i canali della scuola e dell'università, la memoria della tragedia dell'esodo e del genocidio degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia;
• redigere e pubblicare volumi di approfondimento, filmati e mostre tematiche.
In occasione delle prossime celebrazioni il Comitato produrrà un grande quantitativo di spille tricolori che diventeranno il simbolo di riconoscimento per tutti quegli italiani che vorranno con questo semplice gesto ricordare il 10 Febbraio, siano essi cittadini comuni o personalità.
Attraverso lo strumento della spilla tricolore, il Comitato si prefigge l'obiettivo di creare un meccanismo di condivisione, di partecipazione e di moltiplicazione del messaggio affinché questo possa raggiungere quanti più italiani possibile.

martedì 18 gennaio 2011

LA RIVOLUZIONE DEL MERITO PARTE DALLA BRIANZA

La nomina di Martina Sassoli nella cabina di regia nazionale della Giovane Italia è una grande vittoria per Monza e la Brianza.

A Monza, con Martina come assessore alle politiche giovanili , sono stati avviati molti progetti amminsitrativi che hanno fatto scuola sul tema della promozione giovanile e sempre a Monza, con Martina coordinatrice provinciale dei giovani del partito, a costituendo Popolo della Libertà, era stata lanciata con la sigla Giovani per la Libertà il progetto di un movimento giovanile unitario del centrodestra.

Quei progetti sono diventati realtà sul territorio ed ora la sfida a cui è chiamata Martina è quello di dare loro un respiro nazionale.

Sono certo che la sua concretezza, tutta brianzola, e il suo instancabile ottimismo saranno fondamentali per il rilancio del movimento giovanile.

Da tutta la Giovane Italia di Monza e Brianza facciamo a Martina i migliori auguri per il nuovo compito che l'attende.

Rosario Mancino
Presidente Prov. Monza e Brianza

IN BOCCA LA LUPO MARTINA !

Martina Sassoli, assessore Comunale alle politiche giovanili di Monza, nonche' coordinatrice Regionale di A.N.C.I. Giovane Lombardia, e' stata nominata membro della cabina di regia Nazionale di Giovane Italia, il movimento giovanile del Pdl.
''L'esperienza maturata sul territorio e nelle istituzioni locali, unito all'importante ed efficace lavoro svolto, per circa sei anni, da Coordinatrice Provinciale dei giovani prima di Forza Italia e poi del Pdl - afferma in una nota il Coordinatore Nazionale di Giovane Italia, la deputata Annagrazia Calabria -, sono risultati decisivi nella scelta della sua persona scelta che, nell'equilibrio territoriale della cabina di regia, permette di colmare il vuoto di rappresentanza del Nord Italia''.
''E' ora di rilanciare il ruolo di tutti quei giovani che, con passione e sacrificio, lavorano ogni giorno sul territorio e dimostrano di possedere capacita' e qualita' che li rendono idonei ad assumere incarichi di vertice'', aggiunge la parlamentare.

Da tutta la GIOVANE ITALIA di Monza e Brianza in bocca al lupo Martina !

giovedì 13 gennaio 2011

1° STUDIO PER LA VALORIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI A CERIANO LAGHETTO

“La qualità… Sappiamo cos’è, eppure non lo sappiamo. Questo è contraddittorio. Alcune cose sono meglio di altre, cioè hanno più qualità. Ma quando provi a dire in che cosa consiste la qualità astraendo dalle cose che la posseggono, paff, le parole ti sfuggono. Ma se nessuno sa cos’è, ai fini pratici non esiste per niente. Invece esiste eccome. Perché mai la gente pagherebbe una fortuna per certe cose, e ne getterebbe altre nella spazzatura? Ovviamente alcune sono meglio di altre… Ma in che cosa consiste il «meglio»?

Con questa celebre frase di Robert M “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”
intendo introdurre il concetto di qualità e far percepire come essa costituisca un argomento all’ordine del giorno nei Servizi Sociali. In generale la qualità di un servizio è quell’insieme di proprietà e caratteristiche che lo rendono adatto a soddisfare i bisogni dei cittadini che ad esso si rivolgono. Trattandosi poi, nel caso dei servizi sociali, di un servizio pubblico, è anzitutto necessario che soddisfi criteri di accessibilità (fornire prestazioni più tempestive a chi ne abbia più bisogno), equità (fornire servizi non differenziati per condizione socio – economica ma per bisogno reale di salute), rispetto della dignità del cittadino (creare un rapporto corretto con il pubblico basato sulla trasparenza della informazione e la responsabilità individuale degli operatori), premesse fondamentali per definire introdurre la qualità. Dati per acquisiti questi principi, possiamo chiederci ora il motivo per cui è importante valutare e valorizzare la qualità nei servizi sociali. L’esigenza nasce nel momento in cui l’attività richiede un sempre maggiore investimento finanziario e quando si constata che grande è la variabilità nei vari progetti è opportuno analizzarli caso per caso.

L’Assessorato ai Servizi Sociali ha voluto insistentemente capire quali fossero i bisogni degli anziani e con la partecipazione di Radaelli Simone, Presidente della Scuola “Suor Teresa Ballerini” di Ceriano Laghetto, competente in ricerche esplorative, abbiamo pensato di attuare il primo sondaggio sui bisogni della popolazione anziana. E’ stato un lavoro intrigante e impegnativo perché abbiamo attuato tutte le regole di una ricerca esplorativa. In altre parole, sono quelle indagini che si attuano quando non c’è nulla da comparare. Prendo occasione per ringraziare per la consueta disponibilità e accoglienza il personale del centro diurno integrato “Macalle” e del centro diurno della Terza età di Villa Rita, poichè senza il loro aiuto non saremmo mai riusciti ad ultimare questo studio.

L'inizio è stato quello di costruire una batteria di domande che potessero avvalorare la tesi:
”VALORIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI”. Tale processo è stato pianificato e costruito grazie al personale dell’ufficio servizi sociali di Ceriano Laghetto. Scelta la batteria di domande, circa 40 item con risposta dicotomica e/o multipla volevamo in un secondo momento con un’indagine pre-pilota, capire realmente l’adeguatezza del questionario: durata della compilazione da parte degli anziani; difficoltà delle domande per gli anziani; analisi degli item; analisi delle scale e altri aspetti di poco conto in questo documento. L’indagine pre-pilota è stato un momento intenso e vissuto con uno spirito di partecipazione molto forte. L’indagine è stata fatta su quattro persone scelte dal Centro Diurno Integrato “Macalle’” con un occhio attento alle loro difficoltà: lettura, difficoltà di concentrazione, difficoltà di scrivere, difficoltà di ricordarsi le domande appena lette, difficoltà di comprensione. Questo test ha portato con sé un bagaglio di informazioni per la ristrutturazione parziale del questionario. Alla fine di questo processo è stata rifatta l’indagine pre-pilota e solamente in seconda battuta ha dato un esito soddisfacente e pertanto ci ha permesso di continuare il nostro progetto. A questo punto il questionario è pronto per essere distribuito presso i centri di raccoglimento (campione potenziale di 50 persone) e, tenendo conto delle risorse disponibili e soprattutto della criticità della prima volta, il campione non è da considerarsi di poco conto.

A questo punto del percorso è il momento di illustrare i risultati del nostro studio, primo tentativo di valutazione dei Servizi Sociali, con la descrizione e analisi del questionario.
Il questionario si divide in 3 sezioni suddivise nel seguente modo:
1- Dati anagrafici, 2- Servizi rivolti alla popolazione della terza età, 3- esigenze / bisogni

DATI ANAGRAFICI
Sono stati esaminati 50 volontari di cui solo 16 persone hanno compilato il questionario di valutazione (73% con l’aiuto di una persona). Tale dato è da considerare soddisfacente in relazione al target. Considerando la distribuzione della variabile ‘sesso’ in relazione all’età si avverte che le donne con un’età superiore ai 75 anni hanno una propensione alla ricerca di mercato più contrassegnata rispetto ai propri coetanei.
Il 69% degli anziani di Ceriano Laghetto abita da solo/a e si occupano degli impegni della casa in modo autonomo per il 68.75%. Questo è un indicatore che spiega la voglia di indipendenza e lo stato di salute della popolazione. Ma è altresì vero che la vicinanza della locazione dei famigliari risulta per loro una sicurezza che non ha prezzo.
SERVIZI RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE DELLA TERZA ETA’
Qui sotto vengono riportati i risultati per ogni quesito dove si prende atto della percezione dei cittadini che hanno verso i servizi rivolti alla popolazione della terza età.
ASSISTENZA DOMICILIARE: Esiste una mancanza di informazione complessiva
ASSISTENZA NEI TRASPORTI: Si avverte che il 62.5% conosce il servizio e dichiara di sapere le modalità di accesso. Il 56.25% ha fatto uso del servizio mostrando un giudizio qualitativamente eccellente
CENTRO DIURNO INTEGRATO “MACALLE’”: Il servizio diurno del Macallè è pienamente conosciuto dalla cittadinanza (87,5%) e quasi tutti sono al corrente delle modalità di accesso (73.33%). Solo il 63.5% ha effettivamente usufruito del servizio almeno una volta. Il 90% percento lo ritiene un servizio importante per la cittadinanza e di ottima qualità.
CENTRO DIURNO TERZA ETA’ (GIARDINONE): Solo il 43.75% conosce il servizio del centro diurno e solamente il 37.5% è al corrente delle modalità di accesso. Le stesse persone che hanno espresso la conoscenza hanno anche usufruito del servizio. Tuttavia hanno espresso un parere molto positivo sull’interesse del servizio, ma è altrettanto vero che si può comunque sempre migliorare il funzionamento del servizio stesso.
STRUTTURE DI RICOVERO: Qui vige la mancanza di informazione che raggiunge fino al 75% percento e solo il 19% conosce le modalità di accesso.
ESIGENZE/BISOGNI: Le esigenze delle persone anziane sono: 40% avere più compagnia; 30% avere teleassistenza a domicilio; 20% rendersi produttivi e il restante 10% vedere più spesso i parenti. Il 50% degli anziani ha espresso di avere bisogno di una persona per accudire la propria casa e il 45% ha espresso difficoltà per i spostamenti di prima necessità.
Concludo che questa prima ricerca sarà solo l’inizio di un ricorrente e costruttivo dialogo con i cittadini sorretto dalla grande disponibilità dei cittadini.
Questo studio non vuole essere il protocollo di azione per i prossimi mesi ma certamente è servito per aprire nuovi orizzonti e consolidarle altri.
Colgo l’occasione di rendere noto la piena soddisfazione per questo progetto di ricerca e nel mentre ringrazio tutte le persone che ne hanno fatto parte.

Luigi Chiovini
Assessore ai Servizi sociali

Simone Radaelli
Dottore in Scienze Statistiche Demografiche e Sociali