giovedì 23 settembre 2010

LA GIOVANE ITALIA CON MANCINO E ALBONI IN VISITA ALLA COMPAGNIA DEI CARABINIERI DI DESIO

L’Arma quando interviene fa centro. Per questo, ai carabinieri della Compagnia di Desio va il nostro ringraziamento, perché con il lavoro quotidiano, ma soprattutto nell’operazione contro l’ndrangheta e le infiltrazioni mafiose, ci hanno dimostrato che lo Stato c’è». Con queste parole il consigliere regionale del Pdl in Regione Lombardia, Roberto Alboni, ha salutato il comandante della Compagnia di Desio, Cataldo Pantaleo.
Alboni, infatti, assieme ad una rappresentanza della Giovane Italia (la nuova generazione della politica di destra) e al consigliere provinciale, Rosario Mancino, questa mattina, giovedì 23 settembre 2010, ha fatto visita al Comando della Compagnia dei carabinieri di Desio.

L’incontro di oggi fa seguito all’analoga iniziativa messa in campo prima delle vacanze estive alle Compagnie di Monza, Seregno e Vimercate e concordate con il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Giuseppe Spina.
«E’ stato un incontro estremamente cordiale – aggiunge Alboni – dove abbiamo espresso gratitudine e ammirazione verso questo presidio militare della Brianza centrale. Un incontro che mi ha portato ad una riflessione: quello che è successo sul nostro territorio, è successo anche in altre Province e Regioni. Non si pensi però che la nostra terra è esposta alla malavita, anzi dalle gente comune, dalle Istituzioni e dalle forze dell’ordine devono arrivare esattamente le risposte opposte. Non so se ora il clima è più disteso, ma di certo ora sappiamo che siamo tutelati e salvaguardati. Torniamo dunque ad essere operativi come prima, anche perché abbiamo la fortuna di non essere paragonati a zone dove il crimine è all’ordine del giorno».
«L’operazione dei carabinieri contro la malavita ha fatto grande scalpore – conclude il consigliere provinciale del Pdl, Rosario Mancino - ma paradossalmente ha fatto un buon effetto: se non fossero state sgominate quelle situazioni avremmo dovuto preoccuparci».

martedì 21 settembre 2010

domenica 19 settembre 2010

LA GIOVANE ITALIA E ALBONI: GAZEBO A MONZA SU ROM E CASE POPOLARI


Monza – «E’ giusto che gli italiani e in particolare la gente brianzola possano esprimere il loro parere e le loro indicazioni sull’atteggiamento da tenere contro rom e clandestini che non rispettano le leggi e le regole del nostro Paese. Per questo già dalla prossima settimana scenderemo in tutte le piazze dei Comuni brianzoli con una raccolta firme per mandare via quelle persone che non solo non si sono integrate nel nostro tessuto sociale, non lavorano, ma che rappresentano anche un problema in tema di sicurezza, legalità e ordine pubblico».

E’ la proposta lanciata dai militanti del Pdl della Giovane Italia Monza e Brianza e sostenuta dal vicepresidente del Pdl in Regione Lombardia, Roberto Alboni, già commissario del Fronte della gioventù negli anni ’90 e ancora oggi rimasto vicino al mondo giovanile e alle sue problematiche ed esigenze.

Nel quadro dell’iniziativa s’inserisce anche la netta bocciatura circa la ventilata assegnazione delle case popolari ai rom, con una raccomandazione ai sindaci e ai presidenti delle Aler.

«Sarebbe una decisione scellerata e impopolare – aggiunge Alboni – dal momento che verrebbero doppiamente penalizzate le persone che da sempre vivono nel nostro Paese e pagano regolarmente le tasse: da una parte chi vive da tempo in quegli alloggi e si troverebbe disorientato dall’arrivo di nuclei assolutamente estranei al nostro contesto sociale, dall’altra quelle famiglie che si vedrebbero scavalcate nelle liste d’attesa. E poi da che mondo e mondo i rom non hanno mai manifestato la volontà di avere una casa con quattro mura».

Rosario Mancino, presidente della Giovane Italia Mb ribadisce il concetto con toni ancora più duri: «E’ giunto il momento di non confondere più il vivere civile e l’ospitalità che ci ha sempre contraddistinto con un buonismo patetico e demagogico che non ci porterà da nessuna parte: troppo spesso abbiamo constatato che la presenza dei rom ha dato alle nostre comunità se non problemi legati al degrado e alla microcriminalità, quelli riguardanti lo sfruttamento di donne e minori. Nella nostra raccolta firme proponiamo temi sentiti dai nostri militanti. Casa e lavoro sono problematiche che stanno particolarmente a cuore soprattutto alle giovani coppie. Per questo faremo sentire la nostra voce affinchè le loro aspettative non vengano mortificate e deluse».

domenica 12 settembre 2010

giovedì 9 settembre 2010

RACCOLTA FIRME PER MANDARE VIA CHI NON RISPETTA LEGGI E REGOLE


Monza – «E’ giusto che gli italiani e in particolare la gente brianzola possano esprimere il loro parere e le loro indicazioni sull’atteggiamento da tenere contro rom e clandestini che non rispettano le leggi e le regole del nostro Paese. Per questo già dalla prossima settimana scenderemo in tutte le piazze dei Comuni brianzoli con una raccolta firme per mandare via quelle persone che non solo non si sono integrate nel nostro tessuto sociale, non lavorano, ma che rappresentano anche un problema in tema di sicurezza, legalità e ordine pubblico».

E’ la proposta lanciata dai militanti del Pdl della Giovane Italia Monza e Brianza e sostenuta dal vicepresidente del Pdl in Regione Lombardia, Roberto Alboni, già commissario del Fronte della gioventù negli anni ’90 e ancora oggi rimasto vicino al mondo giovanile e alle sue problematiche ed esigenze.

Nel quadro dell’iniziativa s’inserisce anche la netta bocciatura circa la ventilata assegnazione delle case popolari ai rom, con una raccomandazione ai sindaci e ai presidenti delle Aler.

«Sarebbe una decisione scellerata e impopolare – aggiunge Alboni – dal momento che verrebbero doppiamente penalizzate le persone che da sempre vivono nel nostro Paese e pagano regolarmente le tasse: da una parte chi vive da tempo in quegli alloggi e si troverebbe disorientato dall’arrivo di nuclei assolutamente estranei al nostro contesto sociale, dall’altra quelle famiglie che si vedrebbero scavalcate nelle liste d’attesa. E poi da che mondo e mondo i rom non hanno mai manifestato la volontà di avere una casa con quattro mura».

Rosario Mancino, presidente della Giovane Italia Mb ribadisce il concetto con toni ancora più duri: «E’ giunto il momento di non confondere più il vivere civile e l’ospitalità che ci ha sempre contraddistinto con un buonismo patetico e demagogico che non ci porterà da nessuna parte: troppo spesso abbiamo constatato che la presenza dei rom ha dato alle nostre comunità se non problemi legati al degrado e alla microcriminalità, quelli riguardanti lo sfruttamento di donne e minori. Nella nostra raccolta firme proponiamo temi sentiti dai nostri militanti. Casa e lavoro sono problematiche che stanno particolarmente a cuore soprattutto alle giovani coppie. Per questo faremo sentire la nostra voce affinchè le loro aspettative non vengano mortificate e deluse».