lunedì 23 febbraio 2009

IL GOVERNO APPROVA IL DECRETO SULLA SICUREZZA



Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge sulla sicurezza per combattere, in particolare, i reati contro la violenza sessuale: ecco le misure che sono previste
Il decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri prevede l’immediata adozione di incisive misure di contrasto a reati (in particolare quelli legati a violenza sessuale) la cui recrudescenza sta creando allarme sociale per frequenza ed efferatezza; le norme, già presentate al Parlamento e riversate in questo provvedimento per garantirne un`immediata efficacia, prevedono tra l`altro l`obbligatorietà della custodia cautelare in carcere per reati particolarmente odiosi (violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo, prostituzione minorile e pedopornografia, turismo sessuale) nonchè l`esclusione dei benefici dell`affidamento in prova e della semilibertà per i condannati, particolari misure di prevenzione quali la possibilità che i sindaci, previa intesa coi Prefetti, si avvalgano di forme di collaborazione da parte di associazioni di cittadini (non armati) utili a segnalare casi di disagio sociale o che possano recare pregiudizio alla sicurezza.
A tutte le vittime di violenza sessuale viene garantito il gratuito patrocinio a spese dello Stato. Il decreto assegna al Ministero dell`Interno maggiori risorse per 100 milioni di euro e prevede l`assunzione di circa 2500 unità di personale delle Forze di polizia. In coerenza con la direttiva europea, il trattenimento di stranieri irregolari può essere protratto fino ad un massimo di sei mesi.Viene introdotto nell`ordinamento il reato di "atti persecutori" (cosiddetto "stalking") per sanzionare minacce e molestie reiterate che potrebbero evolversi in violenza sessuale o omicidio. Sanzioni ancora maggiori se il reato è commesso dall`ex partner o nei confronti di soggetti particolarmente vulnerabili. Il decreto-legge istituisce tra l`altro un numero verde per le vittime.

Entrando più nel dettaglio, non ci saranno più arresti domiciliari per i violentatori. Aggravanti se gli stupratori sono parenti o insegnanti delle vittime, e se le vittime sono minori di 16 anni. Ulteriori aggravanti in caso di violenze di gruppo. Ergastolo per chi stupra e uccide la vittima. Patrocinio gratuito alle vittime di aggressioni, violenze sessuali e molestie. Più mezzi e strumenti per le forze dell’ordine: 100 milioni di euro e 2.500 nuovi assunti da impiegare sul campo. Termine per trattenere i clandestini nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) elevato da due a sei mesi. Procedure più rapide, con maggior potere ai prefetti, per espellere gli illegali. E quanto alle ronde di privati cittadini, queste saranno associazioni a disposizione delle prefetture e dei comuni, con albi di volontari che ne faranno parte: agiranno disarmati, saranno composte in prevalenza da ex poliziotti e carabinieri, ed avranno il compito di segnalare ai sindaci attività sospette sul territorio. Inasprimento delle pene per lo stalking, le molestie sessuali spesso tra ex coniugi o fidanzati. Il decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri anticipa con 12 articoli le misure più urgenti del disegno di legge più ampio già approvato dal Senato. Il governo risponde così tempestivamente ad un allarme sociale particolarmente sentito dopo i casi ripetuti di violenze ad opera prevalentemente di immigrati irregolari, con precedenti penali alle spalle e perfino con provvedimenti di espulsione mai eseguiti dalla magistratura.

Basta scarcerazioni facili. E proprio alla magistratura si rivolge il punto più qualificante del decreto. Chi viene arrestato con prove evidenti per violenze e crimini sessuali non potrà più beneficiare degli arresti domiciliari. Dovrà essere trattenuto in carcere e processato rapidamente, essendo rafforzato il concetto di pericolosità sociale a carico di questi individui. Finora la concessione dei domiciliari, dai quali normalmente i colpevoli si eclissavano magari per andare a colpire di nuovo, era a discrezione dei pm e dei gip. Basta magistrati buonisti. Il caso più recente, che ha fatto imbestialire l’opinione pubblica, è quello dello stupro di San Valentino nel parco romano della Caffarella, vittima una adolescente di 14 anni, e del pestaggio subìto dal suo fidanzato 17 enne. I due rumeni arrestati, entrambi clandestini, avevano goduto di un singolare trattamento di favore per reati precedenti, sia in Italia sia in Romania. Tra questi potrebbe esserci anche lo stupro di una dona di 41 anni avvenuto a gennaio a Primavalle, un altro quartiere romano. Non solo. Il più giovane dei due, Alexadru Loyos, era stato colpito dal decreto di espulsione firmato dall’ex prefetto di Roma Carlo Mosca: ma la magistratura di Bologna si era rifiutato di applicarlo con la motivazione che “non si faceva cenno a condanne, era riportati solo alcuni precedenti per rapina, lesioni, ricettazione e furto”. Come dire: bazzecole. Eppure lo stesso Loyos era stato già condannato due volte, nel dicembre 2007 e nel febbraio 2008: ma il Tribunale di Bologna “non ne ha mai saputo nulla”.

Ergastolo e aggravanti per chi stupra e uccide. Non ci sarebbe neppure bisogno di spiegarlo: si tratta dei due crimini più odiosi. Ed anche in questo caso è solo la sottolineatura di norme già esistenti, essendo la violenza aggravante dell’omicidio volontario e viceversa. Eppure ci sono state sentenze che hanno individuato nella violenza sessuale uno “stato di alterazione” che è servito per evitare pene severe perfino agli assassini. Altre aggravanti sono state decise per le violenze di gruppo e a danno degli adolescenti nonché per pornografia minorile e per il turismo sessuale. Inettitudine e scelte politiche della sinistra. La discrezionalità totale lasciata ai magistrati ad opera dei precedenti governi, che di sicurezza non hanno mai voluto occuparsi, discrezionalità combinata con la mitezza delle pene, ha consentito questo lassismo ed a farne le spese sono state le donne, le coppie di giovani, gli abitanti delle periferie. Strati sociali deboli ed esposti che la sinistra avrebbe dovuto proteggere, ma che ha preferito sacrificare alla sudditanza nei confronti della magistratura e alla logica del “politicamente corretto” verso gli immigrati.

domenica 22 febbraio 2009

MARINETTI = FUTURISMO


Azione Giovani sabato 28 febbraio visita la mostra MARINETTI = FURURISMO
Palazzo delle Stelline, Milano.

Alla mostra ci sono 30 tavole "parolibere", per la prima volta insieme, a costituire il cuore inedito della mostra "F.T. Marinetti = Futurismo", 70 opere e un'ampia sezione documentaria per ricostruire la figura e l'attivita' dell'artista. Fra le tavole con le "parole in liberta'", la piu' grande finora conosciuta, il "Bombardamento di Adrianopoli", china su carta di 23 per 116 centimetri che lascia per la prima volta la California University di Los Angeles per essere esposta a Milano.

Non mancare!

VILE AGGRESSIONE A STUDENTI DI DESTRA IN UNIVERSITA'

Ancora violenza contro ragazzi di centrodestra da extraparlamentari dei centri sociali.
Ascolta la testimonianza di uno degli aggrediti!

http://www.ecodibergamo.it/videos/Video/937/

VERGOGNA!

sabato 21 febbraio 2009

Paola Frassinetti a Vimercate: serve tutela del territorio e un giusto equilibrio tra verde, costruito e servizi alla persona


Sabato 21 febbraio il Popolo della Libertà insieme alle altre forze di opposizione ha raccolto in piazza Roma a Vimercate le firme dei cittadini contro il progetto della giunta Brambilla del nuovo ospedale sull'area Cava e Consorzio.
"Sono molti i cittadini che si sono fermati per protestare contro il progetto dell'attuale giunta - ha spiegato Rosario Mancino, commissario del circolo An verso il Popolo della Libertà e presidente provinciale di Azione Giovani - le conseguenze dell'attuale progetto saranno più traffico, maggiore inquinamento e riduzione del verde. Si poteva fare molto meglio per il territorio". "L'orrore dell'area Bassetti - ha commentato Gabriele Birindelli, presidente di Azione Giovani di Vimercate - è sotto gli occhi di tutti. Ora l'amministrazione comunale di sinistra ce lo ripropone sulle aree dell'ospedale, cava e consorzio, nel centro di Vimercate. Raccogliamo le firme per dire basta al massacro del nostro territorio!". Presente al banchetto, per dare la propria solidarietà all'iniziativa, l'onorevole Paola Frassinetti, eletta nelle liste del PDL, secondo cui "è giusto che i vimercatesi sappiano che Alleanza Nazionale e Forza Italia in consiglio comunale si battono per la tutela del territorio e per un giusto equilibrio tra verde, costruito e servizi alla persona". La raccolta firme durerà fino a marzo

domenica 15 febbraio 2009

PRESIDIO DI AG IN VIA MONTEVECCHIA A MONZA: TAGLIAMO I PONTI CON PENATI!








Il mancato rispetto delle tempistiche per la realizzazione del Polo Provinciale a Monza in via Montevecchia è solo l'ultimo esempio di come l'assessore all'attuazione della Provincia di Monza e Brianza abbia fallito nel suo ruolo.
La giunta Penati ha ostacolato in ogni modo l'indipendenza economica della Provincia di Monza, e Brianza che oggi, a causa del candidato alla Provincia del PD brianzolo, Gigi Ponti, non è pronta all'appuntamento elettorale.
Per questo Azioen Giovani, smascherando l'incompetenza dell'assessore, invita tutti i cittadini di Monza e Brianza a dare fiducia al POPOLO DELLA LIBERTA', affinchè la Brianza abbia un presidente che sappia mantenere gli impegni presi con i cittadini.
MONZA E BRIANZA:
TAGLIAMO I PONTI CON PENATI!

giovedì 12 febbraio 2009

PRESIDIO SABATO 14 FEBBRAIO ORE 15.00 IN VIA MONTEVECCHIA




Doveva sorgere qui la sede della Provincia di Monza e Brianza. Per renderla operativa la giunta Penati aveva promesso stanziamenti ed era stato identificato pure un assessorato ad hoc, quello alla "costituzione della provincia di Monza e Brianza", dato a Gigi Ponti, ora aspirante primo presidente della nostra provincia.
Ebbene lungo via Montevecchia l'unica cosa che troviamo è un campo vuoto, lasciato al degrado... niente sede provinciale per l'inefficienza di Penati e del suo assessore: è il primo fallimento di Gigi Ponti.
Cari cittadini di Monza e Brianza, scegliendo di votare POPOLO DELLA LIBERTA' eviteremo di pagare i suoi prossimi fallimenti!PER UNA PROVINCIA EFFICIENTE E VICINA AI CITTADINI:
TAGLIAMO I PONTI CON PENATI!

domenica 1 febbraio 2009

IL FANTASMA DELLA SEDE DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA


Via Montevecchia a Monza, a due passi dall'Auchan. Doveva sorgere lì la sede della Provincia di Monza e Brianza, per rendere possibile la cosa la giunta Penati aveva promesso stanziamenti ed era stato identificato pure un assessorato ad hoc, quello alla "costituzione della provincia di Monza e Brianza", dato a Gigi Ponti, ora aspirante primo presidente della nostra provincia.

Ebbene se passate lungo via Montevecchia l'unica cosa che vedrete è un campo vuoto, lasciato al degrado... ninete sede provinciale per l'inefficianza di Penati e del suo assessore. E' il primo fallimento di Gigi Ponti.

Cari cittadini di Monza e Brianza, scegliendo di votare POPOLO DELLA LIBERTA' eviteremo di pagare i suoi prossimi fallimenti!


PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA:

TAGLIAMO I
PONTI CON LA GIUNTA PENATI!