sabato 20 dicembre 2008

Buon Natale e felice anno nuovo


Ci vediamo a gennaio per un nuovo anno di militanza e goliardia!

sabato 13 dicembre 2008

Conferenza sulla Riforma Gelmini: l'on. Frassinetti incontra gli studenti


Sabato 13 dicembre 2008, dalle ore 10,00 presso il liceo classico B. Zucchi di Monza, l'on. Paola Frassinetti, membro della commissione scuola alla Camera dei deputati, ha illustrato agli studenti , durante una conferenza organizzata dai ragazzi di Azione Giovani, "tutta la verità sulla riforma Gelmini: dalla rimodulazione delle scuole elementari alla riforma dell'università contro la casta dei Baroni".
Al dibattito, insieme all'onorevole, è intervenuto il rappresentante degli studenti universitari della Statale, Carlo Armeni, dirigente giovanile di Azione Universitaria.
Molte le domande sulla riforma da parte degli studenti del liceo Zucchi e dei docenti che hanno potuto avere conferme sui tempi di attuazione della riforma, che non interesserà le scuole superiori fino al 2010. "Siamo lieti - ha commentato Paolo Ettaro, rappresentante degli studenti dello Zucchi - di aver potuto ascoltare e porre le nostre domande direttamente a chi sta operando la riforma della scuola in commissione". "E' molto importante - ha commentato Paola Frassinetti - che iniziative come queste si moltiplichino per rafforzare il dialogo tra istituzioni e mondo della scuola".

giovedì 11 dicembre 2008

TUTTA LA VERITA SULLA RIFORMA GELMINI


Sabato 13 dicembre 2008, dalle ore 10,00 presso il liceo classico Zucchi di Monza, l'on. Paola Frassinetti spiegherà agli studenti "tutta la verità sulla riforma Gelmini": dalla rimodulazione delle scuole elementari alla riforma dell'università contro la casta dei Baroni.


Interverrà insieme all'onorevole, membro della commissione scuola della Camera dei Deputati, il rappresentante degli studenti universitari della Statale, Carlo Armeni.

martedì 9 dicembre 2008

sabato 6 dicembre 2008

IL MINISTRO MELONI A MONZA:

Il ministro Giorgia Meloni alla conferenza stampa con Rosario Mancino, pres. prov. AG Monza e Brianza e l'on: Roberto Alboni, Pres. Prov. AN Monza e Brianza.


Il ministro Giorgia Meloni con i giovani di Azione Giovani, l'assessore alle politiche giovanili di Monza, Martina Sassoli, e i rappresentanti studenteschi delle scuole superiori di Monza.

giovedì 4 dicembre 2008

Comunicato di Azione Giovani sulla sicurezza



Il circolo di Azione Giovani Gabriele d’Annunzio operante sul territorio di Seregno e Giussano condanna fermamente ogni atto di terrorismo, politico o religioso, ed è vicino alle forze dell’ordine che giorno dopo giorno, a rischio della propria incolumità, garantiscono ad ogni cittadino la sicurezza di poter vivere serenamente la propria vita.



Dopo i fatti di cronaca che hanno interessato il comune di Giussano e Macherio, che avrebbero potuto recare enormi danni ai cittadini residenti e a seguito di un intensificarsi di atti criminosi sul territorio comunale Vincenzo Murruni, referente di Azione Giovani, movimento giovanile di AN a Giussano, chiede all’Amministrazione l’immediata istituzione del “vigile di quartiere”, per garantire la sicurezza in zone a rischio sicurezza, e l’immediata interruzione degli stanziamenti/fondi comunali ad associazioni che si trovassero implicate in indagini sul terrorismo internazionale.



Il presidente del Circolo

Salvioni Stefano



sabato 15 novembre 2008

IL 5 DICEMBRE IL MINISTRO GIORGIA MELONI A MONZA

VENERDI' 5 DICEMBRE alle ORE 17.00, presso l'URBAN CENTER (Binario 7) di MONZA, si svolgerà la conferenza stampa del ministro della Gioventù, GIORGIA MELONI, insieme al Presidente provinciale di An Monza e Brianza, Roberto Alboni, e al Presidente provinciale di Azione Giovani, Rosario Mancino, per presentare tutte le nostre proposte per realizzare la rivoluzione del merito e garantire alla Meglio Gioventù il Diritto al Futuro, tramite un maggiore Protagonismo Generazionale.



venerdì 14 novembre 2008

DECRETO UNIVERSITA' : PIU' EFFICIENZA, PIU' MERITO E MENO SPRECHI


Il ministro Mariastella Gelmini

«Il Cdm ha varato le linee guida per l'universitá e ha approvato anche un decreto legge. Preciso subito che si tratta di due documenti distinti. Le linee guida rappresentano un documento programmatico e di legislatura, che offriamo al dibattito con il mondo accademico ma che sará oggetto di discussione anche in Parlamento, nelle commissioni e in Aula».«Non ci sarà il blocco dei concorsi già banditi. Cambierà, però, il meccanismo per la composizione delle commissioni di valutazione, dettato dal sorteggio. Questa la motivazione del ricorso alla decretazione d'urgenza».


500 milioni di euro alle università migliori

500 milioni di euro saranno destinati alle università con la produzione scientifica, l'organizzazione e la qualità didattica migliori.


Niente assunzioni nelle università con bilanci in rosso

Da oggi le università con bilanci in perdita non potranno bandire concorsi per docenti o personale amministrativo.La norma pone un freno alle gestioni finanziarie sconsiderate di alcune università.

Finanziamenti a chi elimina corsi inutili e sedi distaccateSaranno premiate con più finanziamenti, trasferiti direttamente dal ministero, le università che ridurranno sedi distaccate non funzionali e corsi di laurea in eccesso rispetto alle reali esigenze formative degli studenti e alle richieste del mondo del lavoro.

Dal 2009 tremila ricercatori in più

Stanziati 150 milioni di euro per favorire il turn over. Obiettivo: favorire l'assunzione di giovani e diminuire l'età media dei docenti italiani. Incentivi alle università, dunque, per favorire il pensionamento e l'assunzione di giovani docenti.Le università infatti potranno anche decidere di fare entrare solo giovani ricercatori arrivando quindi a 2 giovani ricercatori per ogni docente in pensione. Almeno il 60% delle assunzioni devono essere destinate ai nuovi ricercatori e le università che rinunceranno a trattenere i docenti oltre i 70 anni di età possono raddoppiare il numero dei posti per ricercatori.


Stop ai concorsi pilotati

Sarà eletto un pool molto ampio di professori all'interno del quale poi saranno estratti a sorte coloro che faranno parte della commissione che giudicherà. Si evita così il rischio di predeterminare l'esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare. Mentre prima la commissione era formata da 1 membro interno e 4 membri eletti.
Nessun blocco delle assunzioni per gli enti di ricerca

Gli enti di ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che e' entrato in vigore per tutte le amministrazioni pubbliche.
Concorsi ricercatore fuori dal turn overI bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over. 2.300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over.


Soldi per le borse di studio

Per la prima volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. L'incremento di 135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici.Oggi 180.000 ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l'esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono.
Via libera a nuove residenze universitarie65 milioni di euro per nuove residenze universitarie. 1.700 posti letto in più per gli studenti.


Il disegno di legge

Fin qui il decreto. Anche la riforma, che sarà presentata come disegno di legge, avrà le stesse caratteristiche. Al centro ci saranno gli studenti e la ricerca, non l'apparato accademico e burocratico. Sono previste lezioni e laboratori in lingua straniera, prestiti d'onore per gli studenti, valutazione periodiche dell'attività dei docenti.Al tempo stesso la riforma metterà fine ai corsi di laurea fasulli, ai bilanci allegri, alle carriere prefabbricate, ai precariati a vita. Le università potranno scegliere se darsi la forma di fondazione, aprendosi anche a capitali esterni oppure restare interamente pubbliche: nessuna "privatizzazione selvaggia", ma criteri di responsabilità. Gli atenei dissestati saranno commissariati e ogni euro sottratto agli sperperi verrà investito nella ricerca.

giovedì 13 novembre 2008

LA RUSSA: IL 12 NOVEMBRE DIVENTI "FESTA DEI CADUTI PER LA PACE"


"La giornata di oggi diventi in forma stabile una giornata per ricordare tutti i caduti per la pace". E´ questa la proposta lanciata dal ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa, raccogliendo la richiesta delle famiglie dei caduti a Nassiriya ai parlamentari di tutti gli schieramenti. La Russa ha partecipato alla cerimonia con cui è stata intitolata la sala delle conferenze stampa del Senato ai caduti di Nassiriya e a tutti i caduti per la pace.


Alla cerimonia di commemorazione del quinto anniversario della strage di Nassiriya ha partecipato anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, secondo cui "questo evento tragico come un momento di passaggio e della ripresa del sentimento nazionale oltre che del rinsaldato legame tra il popolo e le forze armate". Alemanno ha poi voluto "ringraziare il presidente del consiglio comunale Marco Pomarici per aver preso l´iniziativa di presentare una mozione per chiedere il conferimento della medaglia d´oro al valore militare alle vittime di Nassiriya".

mercoledì 12 novembre 2008


lunedì 10 novembre 2008

AZIONE GIOVANI CELEBRA A MONZA IL 9 NOVEMBRE "FESTA DELLA LIBERTA' "

AG - Monza e Brianza con il Presidente Prov. di AN Roberto Alboni




Il simbolico Muro di Berlino che abbiamo abbattuto a Monza


La Conferenza "Oltre il Muro della vergogna: dopo la Guerra fredda, i nuovi pericoli per l’Europa", moderato da Rosario Mancino con il prof. Gianluca Pastori e l'on. Massimo Corsaro



I pannelli della Mostra sulla Caduta del Muro di Berlino, curati dall'Associazione Arcadia, esposti in Corso Italia a Monza per tutta la giornata del 9 Novembre








domenica 9 novembre 2008

UNIVERSITA’: MELONI, DA GOVERNO APERTURA AL DIALOGO E PREMIO AL MERITO

"Con l'approvazione in Consiglio dei ministri, sia del decreto legge sull'università sia delle linee guida per una futura riforma, il governo mette in atto misure urgenti di razionalizzazione delle risorse e premio del merito, ma pone soprattutto le basi per una riforma dell'università efficace e il più possibile condivisa, aprendosi al dialogo". Così il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ha commentato i provvedimenti sull'Università adottati in Consiglio dei ministri."Introducendo il meccanismo del sorteggio per la formazione delle commissioni esaminatrici in caso di concorso, - ha spiegato - il governo dimostra la volontà di intraprendere una seria lotta contro i potentati e contro quei meccanismi di casta che hanno messo in ginocchio l'università italiana". "Va nella direzione di premiare i giovani più meritevoli e di garantire il pieno diritto allo studio - ha sottolineato Meloni - lo stanziamento di 135 milioni per borse di studio destinate a 180mila studenti, di 500 milioni destinati alla ricerca di qualità e di 65milioni destinati alle residenze universitarie".

martedì 4 novembre 2008

9 NOVEMBRE: CELEBRAZIONI GIORNO DELLA LIBERTA' A MONZA


AZIONE GIOVANI MONZA E BRIANZA sostiene e invita tutti a partecipare a Monza, domenica 9 Novembre 2008, alla manifestazione, organizzata dall'associaizone Arcadia, OLTRE OGNI MURO:

- Rappresentazione del Muro di Berlino al centro della città con simbolico abbattimento da parte del sindaco alle ore 16,30 in via Maddalena;

- Mostra tematica "en plain air" sulla Germania divisa dal Muro della Vergogna, fino alla sua caduta il 9 novembre 1989;

- Conferenza, alle 17,00 presso la sala Maddalena, "Oltre il Muro della vergogna: dopo la Guerra fredda, i nuovi pericoli per l’Europa" con il professor Gianluca Pastori, docente presso l'università Catotlica di Storia delle relazioni politiche tra il Nord America e l'Europa e il giornalista e saggista Marco Respinti.

- Presentazione Agenda del 2009 con tema il 9 novembre '89, giorno della libertà redatta dall'associazione Lorien.

Vi aspettiamo!

venerdì 31 ottobre 2008

4 NOVEMBRE: 10, 100, 1000 CITTA' PER LA PATRIA






COMUNICATO STAMPA: AG COMMEMORA IL 4 NOVEMBRE

In occasione del 4 Novembre, celebrazione della vittoria nella Prima Guerra Mondiale e giornata delle Forze Armate, Azione Giovani Monza e Brianza chiede una, dieci, cento CITTA’ PER LA PATRIA. In un giorno di profonda unità nazionale, i giovani di An hanno voluto temporaneamente modificare la dicitura “città per la pace”, presente sui cartelli all’ingresso di alcuni comuni brianzoli, con “città per la Patria ” per ricordare ai cittadini l’attualità dell’amore patrio, un valore concreto per il quale molti nostri connazionali caddero durante la prima guerra mondiale, contribuendo alla vittoria del 4 novembre 1918. La pace, a nostro avviso, non è uno slogan, non è una bandiera, non è un simbolo di questa o quella parte politica, ma consiste nell’avere il coraggio di difendere quotidianamente ciò che si ama. Da qui parte la vera solidarietà, la sussidiarietà ed il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

La “vera” pace si costruisce con fatti concreti, come l’impegno quotidiano dei nostri militari in luoghi ad alto rischio, in difesa delle popolazioni vittime della violenza e schiacciate dalla continua paura di attacchi terroristici. Con questa azione goliardica vogliamo ribadire tutto questo, rifiutando la contrapposizione tra presunte “città per la pace” e altre città non solidali con tale obiettivo per semplice la mancanza di un “cartello”.

L’Italia è un Paese profondamente solidale e sempre pronto ad aiutare chi ha bisogno, come dimostra tutti i giorni con i suoi militari schierati in tutto il mondo a difesa della libertà e della pace.

Azione Giovani Monza e Brianza

martedì 28 ottobre 2008

4 NOVEMBRE: LA RUSSA, MEMORIA E' UN VALORE CHE NON HA PREZZO


´Rilanciare´ le celebrazioni del 4 Novembre, Giornata delle Forze armate e dell´unita´ nazionale, ma anche - quest´anno - 90/o anniversario della fine della prima guerra mondiale: e´ questo l´obiettivo del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che con le celebrazioni presentate vuole portare il mondo militare ´nel cuore delle principali citta´ d´Italia´, cosi´ da ´sottolineare il forte legame che unisce la Nazione alle sue Forze armate e, al tempo stesso, rinsaldare la memoria´.

Una finalita´ importante, sottolinea La Russa, secondo cui queste sono ´cose che non si misurano col centimetro dell´Euro: e´ la misura di chi non ha altri argomenti - aggiunge, replicando a chi ha criticato il costo delle manifestazioni - per contestare qualcosa che invece sentiamo doveroso, importante, uno dei punti fondanti della memoria comune degli italiani´. Una ´memoria´ che e´ giusto costruire fin da bambini, sui banchi di scuola: ´io farei cantare agi alunni la ´canzone del Piave´´, ha detto La Russa con un sorriso.

Il ministro ha infine sottolineato che, su proposta di Arturo Parisi, ha dato l´assenso alla costituzione di un Comitato per la tutela della memoria dei caduti del quale dovrebbero far parte tutti gli ex ministri della Difesa e al quale saranno invitati tutti i presidenti emeriti della Repubblica; al presidente Napolitano e´ stato chiesto l´alto suo patronato.

venerdì 24 ottobre 2008


GOVERNO: ON LINE IL NUOVO PORTALE DEL MINISTERO DELLA GIOVENTU'

Da oggi è on line il nuovo sito web del Ministero della Gioventù, www.gioventu.it. Nel portale si troveranno tutte le informazioni che riguardano l'azione del dipartimento della Gioventù: i progetti, i bandi, i concorsi, le campagne. L'ambizione però è quella di coinvolgere i ragazzi nella costruzione delle politiche che li riguardano più da vicino.Gioventu.it nasce per favorire il dialogo tra giovani e istituzioni. Ogni mese apriremo un Focus diverso su questioni che toccano l'universo giovanile e su cui il ministero della Gioventù si apre al confronto di idee, chiedendo ai ragazzi di partecipare con testimonianze, riflessioni, proposte. Si parte con il Focus su ecstasy e dintorni e con la video-testimonianza di Giorgia Benusiglio, una ragazza milanese che qualche anno fa ha rischiato la vita per aver assunto una piccola quantità di ecstasy. Grazie ad un trapianto di fegato, Giorgia è tornata a una vita normale e ha deciso di trasformare la sua esperienza in una lezione di vita, andando nelle scuole a parlare dei rischi legati all'assunzione di droghe.Gioventu.it nasce per dare pubblicità alle storie più belle dei giovani italiani. Quelle che non godono dei riflettori dell'opinione pubblica. Per fare un ritratto più vero di questa generazione, per nulla priva di difetti e contraddizioni, ma anche ricca di talento, spirito, passione civile e coraggio. Sul sito infatti saranno raccontate alcune "Storie di Meglio Gioventù", grazie alla penna di scrittori famosi ed anche a quella dei giovani che saranno invitati a raccontare le loro storie di Meglio Gioventù. Le migliori saranno scelte dalla redazione del sito e pubblicate accanto a quelle degli scrittori più conosciuti. Si inizia con la storia di Daniele Paladini scelta e raccontata da Federico Moccia. Gioventu.it nasce per diventare un utile strumento di conoscenza, per distribuire informazioni ai ragazzi che vogliono conoscere tutte le opportunità che hanno a disposizione per conquistare il proprio personale diritto al futuro. Si parte in primavera quando, grazie alla collaborazione tra il Ministero e l'Anci, vedrà la luce finalmente la piattaforma integrata anche sul web di tutti gli sportelli Informagiovani, che da anni ormai lavorano al servizio delle politiche giovanili sul territorio. I ragazzi italiani avranno così a disposizione il più grande motore di ricerca dedicato alle loro esigenze.

mercoledì 22 ottobre 2008

CON BERLUSCONI PER LA LEGALITA' CONTRO L'OCCUPAZIONE DELLE UNIVERSITA'

"Non permetteremo che vengano occupate scuole e università". Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Berlusconi durante una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi con il Ministro Gelmini. L'obiettivo dell'incontro è quello di smascherare le bugie che Veltroni e i sindacati stanno quotidianamente elaborando, molto spesso giungendo al ridicolo, per demolire la riforma della scuola targata Gelmini. Durante la conferenza stampa Berlusconi pronuncia parole molto dure riguardo i disordini e le occupazioni che i centri sociali stanno organizzando da giorni in molti Atenei italiani. "Occupare edifici pubblici non è un fatto di libertà ma una violenza che va contro il diritto dei cittadini all'istruzione" e aggiunge, con buona pace di Veltroni che oggi ha chiesto al Ministro Gelmini di ritirare i provvedimenti sulla scuola, che "il Governo non retrocederà di un millimetro". Berlusconi si presenta, a nome del Governo, come garante dell'ordine e della legalità affermando che nel pomeriggio convocherà il Ministro dell'Interno Maroni per fornire "dettagliatissime istruzioni su come intervenire con le forze dell'ordine" per porre finalmente a termine le occupazioni delle Università italiane.

lunedì 20 ottobre 2008

MELONI AL "PREMIO BORSELLINO": NON SPACCARE IL FRONTE DELLA LEGALITA'

"Uno degli errori peggiori che possiamo compiere è spaccare il fronte della legalità. Credo che le idee politiche di Paolo Borsellino non siano un mistero per nessuno. Ma ciò non ha impedito a Luciano Violante di impegnarsi con passione nell'organizzazione di questo premio. E sento il dovere di ringraziarlo ancora per questo. Nello stesso tempo, la mia appartenenza politica non mi impedisce di sentirmi fieramente al fianco di ragazzi che seppur con idee diverse dalle mie hanno sacrificato la propria vita nella lotta alla criminalità organizzata. Penso a Peppino Impastato e a Giancarlo Siani, per i quali mi permetto di chiedervi un applauso". Così il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ha concluso questa mattina a Chieti il suo intervento al premio nazionale ‘Paolo Borsellino' .

domenica 19 ottobre 2008

SI' ALLE CLASSI DI INSERIMENTO PER I BAMBINI STRANIERI

E' stata approvata alla Camera la mozione relativa all’accesso degli studenti stranieri alla scuola dell’obbligo. E’ stato un dibattito convulso, teso, impegnativo.
Purtroppo negli interventi della sinistra si è scelta la strada più facile: accusarci di essere razzisti, di voler segregare i bambini immigrati, di non volere l’integrazione degli stranieri in Italia.Molti giornali hanno accreditano questa tesi, con titoli tipo quello del Corriere della sera: “Sì alle classi separate per stranieri”.

Partiamo dalla realtà

La situazione nelle scuole italiane è questa. Nel corso di tutto l’anno scolastico vengono inseriti nelle classi bambini stranieri che non sanno una parola di italiano. Poiché provengono da Paesi molto diversi tra loro, ciò crea una vera babele di linguaggi. La classe si blocca perché è evidente che non solo l’insegnamento ma anche l’ordine e la condivisione dei basilari principi di educazione sono resi impossibili dal fatto che buona parte dei bambini non è in grado di capire la lingua.

Il risultato

Il risultato è che né i bambini stranieri, né quelli italiani né i bimbi stranieri che già conoscono la lingua imparano qualcosa.

La proposta

Poiché non è pensabile avere per ogni singola classe insegnanti capaci di fare mediazione culturale parlando anche le lingue madri dei bimbi stranieri (per ogni classe dovremmo avere un insegnante che sa il cinese, uno che sa l’arabo, uno l’indiano, uno il pakistano, ecc.) la nostra mozione - che è dell’intera maggioranza, non solo della Lega - propone di cambiare rotta, in questo modo:

- proponendo un test che valuti se il grado di conoscenza della lingua italiana è sufficiente a rendere il bambino straniero in grado di apprendere.

- allestendo classi di inserimento, dove insegnare l’italiano ai bimbi stranieri che non lo sanno ancora assieme agli insegnamenti utili all’educazione alla legalità e alla cittadinanza.

- non consentendo ingressi nelle classi ordinarie oltre il 31 dicembre di ciascun anno, per un razionale ed agevole inserimento degli studenti stranieri nelle nostre scuole.

- prevedendo una distribuzione degli studenti stranieri proporzionata al numero complessivo degli alunni per classe, per favorirne la piena integrazione e scongiurare il rischio della formazione di classi di soli alunni stranieri.

Si tratta di misure di buon senso. E’ lasciare le cose come stanno che produce ignoranza, separatezza e “disintegrazione” invece di integrazione vera.


sabato 18 ottobre 2008

AZIONE GIOVANI
PER UNA
RIVOLUZIONE SCOLASTICA


SI’ al MAESTRO UNICO
perché i bambini abbiano un unico riferimento
per rivalorizzare il ruolo degli insegnanti
SI’ alla MERITOCRAZIA
affinché chi merita per il suo impegno sia premiato
per ridare dignità ai titoli di studio
SI’ al VOTO IN CONDOTTA
affinché la scuola recuperi una funzione educativa
contro il dilagante fenomeno del bullismo
SI’ al LIBRO UNICO per i 5 ANNI
per aiutare economicamente
le famiglie contro il caro-libro

mercoledì 15 ottobre 2008

LETTERA APERTA DI AG AI PRESIDI BRIANZOLI: INSIEME CONTRO LA MAFIA



Gentile Preside,
visti i recenti fatti di cronaca riguardanti i comuni brianzoli e riguardanti alcuni comuni brianzoli e relativi al traffico di rifiuti tossici lo smaltimento di rifiuti tossici nel territorio brianzolo ad opera di soggetti legati a cosche mafiose, è nostra intenzione sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto i giovani sul tema della mafia.

Per questo motivo, riprendendo la proposta del consigliere comunale Pia D'Andrea, già accolta e in fase di realizzazione nel comune di Desio, siamo a richiederLe di sensibilizzare il collegio docenti del Suo istituto alla programmazione della visione, da parte degli studenti, della fiction dedicata al giudice Paolo Borsellino.

Come si evince chiaramente dalla relazione elaborata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni mafiosi, la mafia in provincia di Milano è diventata “sistema”.
Per questo, siamo convinti che non sia sufficiente l’azione di repressione delle Forze dell’ordine e della magistratura, ma sia necessaria una vera rivoluzione culturale che parta proprio dai giovani. La fiction si conclude con un messaggio assai chiaro, ossia con le parole del giudice Borsellino pronunciate in uno degli ultimi discorsi: “la lotta alla mafia, deve essere un movimento culturale e morale che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Confidando nell’accoglimento della nostra proposta, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Azione Giovani Monza e Brianza

giovedì 9 ottobre 2008

BENEDETTO XVI: "I SOLDI SCOMPAIONO, SOLO DIO E' ETERNO"


Le parole di Papa Benedetto XVI «Vediamo adesso nel crollo delle grandi banche che i soldi scompaiono, sono niente, e tutte queste cose che sembrano vere in realtà sono di secondo ordine. Lo ricordi chi costruisce solo sulle cose sono visibili, come il successo, la carriera, i soldi. Solo la parola di Dio è una realtà solida», riportano ciascuno di noi verso il senso pieno della vita, squarciando il velo di Maya che annebbia la vista di tanti giovani e meno giovani che inseguono ideali di plastica.

Di fronte all'incertezza del futuro, alle crisi generate dalla sete di ricchezza e figlie dell'irresponsabilità dobbiamo ricostruire una comunità nazionale capace di ritrovarsi e sorreggersi nelle difficoltà.

E' un compito arduo, in cui però dobbiamo avere fede.

mercoledì 1 ottobre 2008

martedì 23 settembre 2008

I° FESTA DELLA LIBERTA' A MILANO


Da giovedì 2 a domenica 5 ottobre si terrà al Lido di Milano, piazzale Lotto, la prima Festa delle Libertà.
Dibattiti, Bar, Ristorante, Area giochi per bambini e gonfiabili a cura di Ambra Orfei.
Tutte le sere spettacoli con ingresso libero.

GIOVEDÌ 2 OTTOBRE
17.00 Apertura e inaugurazione: Massimo Corsaro, Guido Podestà, Viviana Beccalossi, Laura Ravetto.
17.30 Giancarlo Galan, Roberto Formigoni, Letizia Moratti, Gianni Alemanno, Andrea Ronchi. Modera: Vittorio Feltri.
21.00 La grande Milano: governare il futuro
Mario Valducci, Giovanni Collino, Carlo Fidanza, Giulio Gallera, Gianfranco De Nicola, Bruno Dapei.
21.30 Spettacolo: Concerto di Max Pezzali

VENERDÌ 3 OTTOBRE
18.00 Riforme: chimera o realtà?
Italo Bocchino, Luciano Violante, Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello. Introduce: Ignazio La Russa. Modera: Bruno Vespa.
21.00 A cena con il ministro Renato Brunetta. Intervengono Alfredo Mantica, Alessandra Mussolini e Emilio Fede.
21.30 Spettacolo: Concerto di Enrico Ruggeri


SABATO 4 OTTOBRE
10.15 Scuola e cultura per la nostra identità Apertura e introduzione: G. Valditara e V. Aprea.
10.30 Maria Stella Gelmini, Sandro Bondi, Mario Mauro, Paola Frassinetti. Conduce: Pietro Amicone.
13.00 A pranzo incontro con Franco Pontone, Giafranco Rotondi, Tommaso Foti, Marco Martinelli, Antonio Caruso, Mario Mantovani, Gabriele Albertini.
15.00 Circoli e fondazioni verso il PDL Michela Brambilla, Marcello Dell´Utri, Pierfrancesco Gamba, Adolfo Urso, Carmelo Briguglio.
16.00 Paolo Mieli intervista Gianfranco Fini
21.00 Famiglia, etica, società Alfredo Mantovano, Mara Carfagna, Giorgia Meloni, Carlo Giovanardi, Barbara Saltamartini. Modera: Bianca Berlinguer.
21.30 Spettacolo: Tributo a Lucio Battisti Dieci anni dopo: con Mogol e la band «Canto libero»


DOMENICA 5 OTTOBRE
10.30 La sanità: modello lombardo Giancarlo Abelli, Romano La Russa, Luciano Bresciani, Cesare Cursi. Interviene il ministro Maurizio Sacconi. Modera: Mario Giordano.
A seguire pranzo con Franco Servello, Ferruccio Fazio, Cristiana Muscardini, Gianni Mancuso.
15.00 Introduzione di Alessandro Colucci, Roberto Alboni, Valentino Ruggeri, Umberto Maerna. ‘Il governo Berlusconi mantiene gli impegni´
15.30 10 domande a Giulio Tremonti Intervengono. Stefano Saglia e Luigi Casero.
16.30 Per il sistema Italia Claudio Scajola, Altero Matteoli, Maurizio Lupi, Alberto Giorgetti. Modera: Ferruccio De Bortoli.
17.30 Prima di tutto la sicurezza Roberto Maroni, Maurizio Gasparri, Jole Santelli. Intervengono gli assessori alla sicurezza Riccardo De Corato, Piergianni Prosperini. Modera: Enrico Mentana.
18.30 Verso il PDL Ignazio La Russa e Denis Verdini
20.30 Cena di Gala Silvio Berlusconi sarà presente nella giornata di domenica
23.00 Festival musicale di chiusura

Come raggiungere il Lido di Milano
Metropolitana, linea 1, fermata LOTTO
Autubus e filobus 48,49, 78, 90, 91, 95

sabato 20 settembre 2008

LE FOTO DI ATREJU '08


AG MONZA con la GIORGIA MELONI




AG MONZA con IGNAZIO LA RUSSA





GEMELLAGGIO TRA AG MONZA e AG REGGIO EMILIA




UN MOMENTO DI PAUSA ai FORI IMPERIALI



mercoledì 17 settembre 2008

Lasciamo la storia agli storici

Ospitiamo, per piena condivisione, l'intervento del dirigente nazionale di Azione universitaria, Fabio Raimondo, a chiusura della recente polemica innescata alla festa di Atreju.
...Sono nato nel 1978. Il fascismo era finito da più di trent'anni. Oggi ne sono passati più di sessanta. Quando ho deciso di interessarmi di politica l'ho fatto iscrivendomi al Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile di quel MSI che di la a qualche mese sarebbe diventato Alleanza Nazionale. Era il 1994, frequentavo il Liceo e il fascismo non c'entrava nulla.
Oggi Azione Giovani è la più grande organizzazione politica giovanile esistente in Italia. Nelle scuole, negli Atenei, nelle strade, tutti i giorni, con spirito di sacrificio e senza avere nulla in cambio portiamo alto il nome di Alleanza Nazionale e del Popolo della Libertà.
Facciamo politica guardando al futuro, non al passato. Vogliamo dare risposte ai bisogni della gente e in particolare ai nostri coetanei.
Fascismo e antifascismo sono categorie che preferiamo lasciare al giudizio degli storici.
Abbiamo sempre sostenuto - Fini, La Russa, Alemanno, fino ad arrivare al più giovane dei nostri militanti - che storia e politica sono due cose diverse. La politica è destinata a diventare storia ma fino a quel momento è bene lasciare la storia agli storici.
Che bisogno c’è di mischiare storia e politica? Per troppo tempo è stato fatto e il risultato è l’impossibilità – ancora oggi – di leggere la nostra storia, specialmente quella più recente, con la serenità e l’obiettività che meriterebbe.
Il fascismo è morto. E’ stato consegnato alla storia e, pertanto, va storicamente studiato.
Questa storicizzazione del fascismo è stata possibile anche grazie alla trasformazione del Msi in Alleanza Nazionale. Nel momento in cui cessava la sua funzione di testimonianza il partito che era il diretto erede dell’esperienza fascista è stato possibile studiare storicamente il fascismo.
Prima non era possibile. Soprattutto perché l’uso politico che della storia ha fatto una certa sinistra ha impedito una lettura obiettiva del periodo tra le due guerre e in genere del Novecento.
Questo perché in Italia la guerra civile ha avuto strascichi più lunghi che in altri paesi, dove è stata superata. Quasi subito.
Negli Stati Uniti appena finita la guerra di secessione il generale Lee scrive una lettera indirizzata a tutte le madri del Sud: “rinunciate alle animosità e crescete americani i vostri figli”. Oggi in tutti gli Stati della vecchia Confederazione insieme alla bandiera a stelle e strisce è esposta nelle sedi di governo la bandiera dei confederati.
In Spagna finita la guerra civile del ‘36 il generale Franco ha voluto la Valle dei Caduti, dove sono sepolti fianco a fianco i combattenti nazionalisti e quelli repubblicani antifranchisti.
In Italia questo non è stato possibile perché è esistito, e per certi versi esiste ancora, un muro ideologico che impedisce una memoria storica comune.
Quel muro che per cinquant’anni ha tacitato la verità sulle foibe e sulle tragedie del nostro confine orientale.
Quel muro di chi vorrebbe parlare di morti di serie A e di morti di serie B. Quando sarebbe opportuno ricordarli tutti, perché così ci insegna la pietas cristiana.
Ricordare, nulla di più.
Carlo Mazzantini, fa una bellissima dedica nel suo “I balilla andarono a Salò”: “Ai partigiani caduti per la libertà. Ai soldati della RSI caduti per l’onore”. Nessuno scandalo.
Amo la storia, al punto che la portai come quinta materia orale all’esame di maturità (allora erano ancora quattro!).
So pertanto che la storia è revisione e che il revisionismo non è un crimine. “La storia o è continua revisione o non è storia”. Questo lo dicevano Erodoto e Tucidide.
Sono gli uomini e le passioni che fanno la storia e sono anche gli uomini e le idee che la scrivono e la commentano. Se dunque la maturità dei tempi ci consente di leggere con maggior distacco e obiettività le pagine del nostro recente passato non dobbiamo avere timore dei giudizi di quanti, al contrario, sono ancorati a schemi ideologici retaggio di un secolo che non c’è più.
Oggi sappiamo che il consenso al fascismo fu ampio, che l’Italia venne liberata dall’esercito americano e che la Resistenza, con tutti i suoi eroismi, fu un fenomeno minoritario.
La Repubblica italiana è nata dopo quelle esperienze. E noi oggi in quella Repubblica abbiamo deciso di fare politica.
Il fascismo non c’è più. L’antifascismo storicamente inteso nemmeno.
La gente, i giovani in particolare, si aspettano risposte ai problemi di ogni giorno: il lavoro, la casa, l’accesso al credito per chi vorrebbe farsi una famiglia.
Per non deludere queste aspettative occorre una classe politica con lo sguardo rivolto in avanti e non con la testa indietro.
Fascismo e antifascismo appartengono a un’altra epoca. Noi siamo tra quelli che vogliono guardare avanti.

Fabio Raimondo
Esecutivo Nazionale Azione Universitaria
Dirigente Provinciale di Alleanza Nazionale

AG PROPONE ALBONI PER LA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA


domenica 14 settembre 2008

Cambiare idea è lecito Ma la sua non è più Destra

lettera di Marcello Veneziani:

Ragazzi di destra non fischiate Fini. Non indignatevi e non scandalizzatevi a sentirlo definire la destra come antifascista, a bollare il fascismo come male assoluto, a tirare le orecchie ad Alemanno e La Russa, a elogiare i partigiani e condannare i combattenti (...) (...) della repubblica sociale. Non fischiatelo, ormai è un altro. Ha cambiato opinione, e che lo faccia per convenienza o per carriera personale, non muta la sostanza. È lecito cambiare idea, ha tutto il diritto di dire il contrario di quel che pensava fino alla tenera età di quarant’anni quando sognava il fascismo del Duemila. Anzi aggiungo a sua discolpa che se dubitate della sua buona fede di antifascista ora, potete dubitare pure della sua convinzione fascista di ieri: forse davvero non credeva in niente, ieri come oggi; era un fatto superficiale e perciò non gli è costato molto smentirsi in modo così radicale. Va tutto bene, per carità. Ora, tolto lo scudo protettivo dell’appartenenza, Fini sarà giudicato per quel che vale lui e per cosa fa in concreto e non più per quel che rappresenta e da cui proviene. Solo una cosa obbietto: Fini con la destra non c’entra più niente, con qualunque destra, a cominciare da Alleanza nazionale, abbia la lealtà di dirlo chiaro e forte. Perché una destra vera, libera, moderna e democratica, anche conservatrice, libertaria e tradizionalista, non si definisce antifascista e non giudica il fascismo come un male assoluto; ma reputa morto il fascismo insieme all’antifascismo, non proponibili ambedue sul piano politico, e reputa il fascismo un fenomeno davvero complesso da affrontare sul piano storico, irrimediabilmente legato alla sua epoca, tra nazionalismi, guerre e comunismi feroci; un regime autoritario e non totalitario, una dittatura col consenso popolare, non paragonabile al nazismo e al comunismo.

sabato 13 settembre 2008

AG MONZA E BRIANZA STA CON ALEMANNO E LA RUSSA

Considerando grave il tentativo di politicizzare eventi storici ormai metabolizzati dai cittadini italiani, Azione Giovani Monza e Brianza esprime la massima condivisione a quanto dichiarato dal ministro La Russa e dal sindaco Alemanno, e continuerà a lavorare per la pacificazione nazionale e la costruzione di una memoria condivisa.

giovedì 11 settembre 2008

Piena solidarietà al Ministro La Russa

Nei giorni scorsi la sezione brugherese dell’Anpi ha chiesto, attraverso un manifesto esposto fuori la “casa del popolo”, le dimissioni del Ministro della Difesa Ignazio la Russa. Con la seguente frase “Vergogna!Via i fascisti dal Governo dell’Italia”, si faceva riferimento al fatto che il Ministro di Alleanza Nazionale-Pdl avesse omaggiato nel giorno 8 settembre 2008 oltre che i partigiani della resistenza anche i caduti della Repubblica Sociale Italiana.

Andrea Carafassi, presidente di Azione Giovani, sezione giovanile brugherese di Alleanza Nazionale, “esprime piena solidarietà al Ministro della Difesa, nonché attuale reggente del partito. E’, infatti, ora che si mettano da parte l’odio ideologico e antichi rancori; occorre costruire una memoria nazionale condivisa per il nostro Paese. I ragazzi di Salo’ morirono per un ideale puro tanto quanto quello per il quale combatterono i partigiani. Non è giusto infangare in ogni occasione e ricorrenza la memoria di coloro che la storia ha delineato come sconfitti ed esaltare sempre e solo i vincitori, nonostante questi ultimi si siano macchiati di atroci crimini poco conosciuti come la strage di Porzus e della Missione Strasserra e gli eccidi perpetrati da partigiani nel Dopoguerra come quello di Oderzo,di Codevigo, di Mignagola, di Argelato, di Schio ed altre. Dunque, ci sono luci ed ombre da entrambe le parti. Il Ministro La Russa nell’omaggiare anche i caduti di Salo’ ha avviato un percorso volto a pacificare quelle diverse parti, a costituire una memoria storica condivisa che deve stare alla base di una Nazione moderna. In questa logica di pacificazione e “concordia ordinum” tra vincitori e vinti ,purtroppo, c’è ancora qualcuno che alimenta il fuoco dell’odio e della discordia. Anche in questa occasione si è rivelata essere l’Anpi”.

“Fatta luce sulle foibe è giusto riportare la verità storica anche sugli anni della guerra civile italiana e sul travaglio di tanti italiani che nel Nord scelsero la fedeltà alla bandiera, seppur al fianco di un alleato scellerato. Giuste le parole del ministro La Russa quindi – dichiara Rosario Mancino, presidente provinciale di Azione Giovani Monza e Brianza - è ora che qualcuno spieghi all’Anpi che la guerra è finita e che è l’ora della pacificazione nazionale”.

Ag Monza e Brianza ti aspetta a Roma!

venerdì 5 settembre 2008

lunedì 1 settembre 2008

FEDERICO II HOHENSTAUFEN

Il Circolo di Azione Giovani di Monza è dedicato a Federico II, il falco di Svevia, re con una vocazione imperiale dell'Europa, ghibellino attento al senso religioso, europeo e mediterraneo, identitario e aperto al confronto con le altre culture, amante della cultura e uomo del fare.








IL FALCO DI SVEVIA

Federico II di Svevia (Jesi, Ancona 26 dicembre 1194 - Castel Fiorentino presso Torremaggiore, Foggia 13 dicembre 1250), della famiglia di Hohenstaufen re di Germania, sedette sul trono del Sacro Romano Impero dal 1211 al 1250. Con il nome di Federico I fu anche re di Sicilia dal 1198 al 1250. Federico nacque da Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa, e da Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggero II il Normanno, a Jesi, nella Marca Anconetana mentre l'imperatrice stava raggiungendo il marito a Palermo, incoronato appena il giorno prima Re di Sicilia.

Il suo impero fu spesso in guerra con lo Stato Pontificio: Federico fu per ben tre volte scomunicato. Il Papa Gregorio IX arrivò perfino a definirlo l'Anticristo e fu questo, forse, a introdurre dopo la sua morte la leggenda di una profezia secondo cui sarebbe ritornato dopo 1000 anni. Federico fu definito l'Anticristo anche in virtù di una leggenda medievale che sosteneva che l'Anticristo sarebbe nato da una vecchia monaca. Infatti, Costanza d'Altavilla aveva 40 anni quando partorì Federico e, prima del matrimonio, contratto all'età di 32 anni, aveva

vissuto in un convento. Data l'età avanzata, molti non credevano alla gravidanza di Costanza. Per questo motivo fu allestito un baldacchino al centro della piazza di Jesi, dove Costanza partorì pubblicamente, al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita del futuro imperatore.

L'imperatore poliglotta

Fra il 1197 ed il 1198 muoiono Enrico VI e Costanza, lasciando orfano il piccolo Federico di appena quattro anni,

che cresce a Foligno (PG) sotto la tutela del papa Innocenzo III. Federico fu quindi re di Sicilia all'età di quattro anni sotto la reggenza del Papa, ed il giorno del suo quattordicesimo compleanno (26 dicembre 1208) si autoproclamò maggiorenne assumendo immediatamente l'effettiva responsabilità del regno.

Ottone IV di Germania era stato eletto imperatore del Sacro Romano Impero nel 1209. Federico era stato invece eletto imperatore da una fazione ribelle sostenuta da Innocenzo III nel 1211 alla Dieta di Norimberga, ma questo fu un onore vuoto fino al 27 luglio 1214 quando nella battaglia di Bouvines Filippo Augusto re di Francia, alleato di Federico, sbaraglia Ottone IV alleato degli Inglesi. Da questa battaglia gli storici fanno datare l'unità nazionale francese.

Si dice che Federico conoscesse ben nove lingue e che fu un governante molto moderno per i suoi tempi, visto che favorì la scienza e professava punti di vista piuttosto avanzati in economia. Abolì i monopoli di Stato, i dazi interni ed i freni alle importazioni all'interno del suo impero.

Lo Stupor Mundi

Federico fu chiamato ai suoi tempi Stupor Mundi (Meraviglia del Mondo) e Puer Apuliae, (Fanciullo della Puglia). La sua inestinguibile curiosità lo portò ad approfondire la filosofia, l'astrologia (consigliere molto ascoltato fu l'astrologo Guido Bonatti), la matematica (ebbe corrispondenza e fu in amicizia con il matematico pisano Leonardo Fibonacci, scopritore della famosa successione numerica che porta il suo nome), l'algebra, la medicina e le scienze naturali; scrisse anche un libro, un manuale sull'arte della falconeria (De arte venandi cum avibus, L'arte della caccia con gli uccelli), di cui molte copie illustrate nel XIII e XIV secolo ancora sopravvivono; sotto questo aspetto segnò una tappa fondamentale nella storia della scienza sperimentale moderna. Contribuì ad innovare la letteratura italiana ed in questo senso ebbe importanza fondamentale la Scuola siciliana che ingentilì il volgare siculo-pugliese con il provenzale dei trovatori che frequentavano la sua corte, e costituendo la base - poi arricchita dalla parlata toscana - che portò alla lingua della Divina Commedia.

La partecipazione alle crociate e la scomunica di Gregorio IX

Nel 1227 il 9 settembre, pressato da Papa Gregorio IX, parte per la sesta Crociata malgrado una terribile pestilenza che falcidia i suoi crociati. Naturalmente è costretto a rientrare e viene scomunicato il 29 dello stesso mese.
Il 28 giugno 1228 è di nuovo in partenza da Brindisi per la sesta Crociata: questa volta Federico ottiene il successo grazie ad un accordo con il Sultano ayyubide al-Malik al-Kamil, nipote di Saladino, e si incorona re di Gerusalemme nella Chiesa del Santo Sepolcro il 18 marzo 1229. Questo traguardo conquistato senza armi e senza partecipazione della Chiesa ai relativi onori, fu accolta molto male dal Papa Gregorio IX. Da questi eventi ebbe origine la lunga e dura lotta fra Federico ed il Papa (ed il suo successore Innocenzo IV). In questa diatriba si inserirono presto le città della Lega Lombarda e da qui riprese la secolare divisione fra Guelfi (Lega Lombarda, alleati del Papa) e Ghibellini (dalla parte dell'Imperatore): fra le famiglie più fedeli alla scelta ghibellina vanno ricordati gli Ordelaffi, signori di Forlì, città che Federico ricompensò per gli aiuti che ne ebbe con la concessione di notevoli privilegi, nonché dell'aquila imperiale nello stemma.

L'attività legislativa

Federico aveva già in passato emanato numerose leggi: a Capua nel 1220, a Messina nel 1221, a Melfi nel 1224, a Siracusa nel 1227 e a San Germano nel 1229, ma soltanto ad agosto del 1231, nel corso di una fastosa cerimonia tenutasi a Melfi, ne promulgò la raccolta organica ed armonizzata secondo le sue direttive, avvalendosi di un gruppo di giuristi quali Roffredo di Benevento, Pier delle Vigne, l'arcivescovo Giacomo di Capua e Andrea Bonello da Barletta. Questo corpo organico preso lungamente a modello come base per la fondazione di uno stato moderno, è passato alla storia col nome di Costituzioni di Melfi o Melfitane anche se il titolo originale Constitutiones Regni Utriusque Siciliae rende più esplicita la volontà di Federico di riorganizzare il suo stato, il Regno di Sicilia: quest'ultimo, infatti, fu ripartito in undici distretti territoriali detti giustizierati, poiché governati da funzionari di propria nomina, i giustizieri, che rispondevano del loro operato in campo amministrativo, penale e religioso ad un loro superiore, il maestro giustiziere, referente diretto dell'imperatore, vertice di questa struttura gerarchica piramidale.

L'Università

Nel 1224, all'età di 30 anni, Federico istituì con editto formale, a Napoli, la prima universitas studiorum statale e laica della storia d'Occidente, in contrapposizione all'ateneo di Bologna, nato come aggregazione di studenti e docenti e poi finito sotto il controllo papale (l'università di Padova, pressoché contemporanea, era invece nata da una costola dell'università di Bologna composta da studenti dissidenti trasferitisi a Vicenza nel 1222 e successivamente istituzionalizzata a Padova). L'università, polarizzata intorno allo studium di diritto e retorica, contribuì all'affermazione di Napoli quale capitale della scienza giuridica. Napoli non era la capitale del Regno, ma Federico la scelse per la sua posizione strategica e il suo già forte ruolo di polo culturale e intellettuale. L'università federiciana, che non ha mai interrotto la sua attività, è stata intitolata al suo fondatore nel 1987, assumendo la denominazione di Università degli studi di Napoli "Federico II", allorché iniziarono i lavori per l'istituzione della Seconda università degli studi di Napoli, dallo scorporo della prima facoltà di Medicina e chirurgia della prima, decretata nel 1989 e attuata nel 1991.

La morte a Castel Fiorentino

La profezia che una volta fu fatta all'Imperatore Federico II riguardava la sua morte in un paese contenente la parola "fiore". Per questo Federico II evitò di frequentare Florentia (Firenze), ma non sapeva che nell'agro di Torremaggiore(Strada Provinciale San Severo-Castelnuovo della Daunia) si ergeva un borgo di origine bizantina; le sue rovine, affioranti da una collina detta dello Sterparone (mt. 205), ancora testimoniano la presenza di alcuni locali, di una torre di avvistamento e della Domus (palazzo nobiliare), all'interno della quale morì Federico il 13 dicembre 1250. Si noti che la tale collina ricorda molto, per orientamento e "stile" quella di Lucera (in cui aveva un vero e proprio castello, la zecca, e dove mise i saraceni che facevano parte della sua guardia privata). In quel luogo ebbe fine la sua vita, in qualche modo realizzando la profezia iniziale che sempre lo accompagnò. Inutile aggiungere che l'Imperatore non sapeva che quel borgo si chiamava Castel Fiorentino.

Federico cadde probabilmente vittima di un'infezione intestinale dovuta a malattie trascurate, durante un soggiorno in Puglia. Le sue condizioni apparvero immediatamente gravi, tanto che si rinunciò a portarlo nel più fornito Palatium di Foggia, e la corte dovette riparare appunto a Castel Fiorentino.

La stessa leggenda racconta pure che, secondo la profezia, egli non solo sarebbe morto appunto sub flore, ma anche nei pressi di una porta di ferro. Secondo la tradizione, Federico, riavutosi leggermente dal torpore, chiese alle guardie che lo vegliavano dove si trovasse e dove portasse una porta chiusa che stava vedendo dal proprio letto. Quando la guardia gli rispose che si trovava a Castel Fiorentino e che quella porta, murata dall'altra parte, non era che un vecchio portone di ferro, l'imperatore sospirò: "Ecco che è giunta dunque la mia ora", e entrò in agonia.

Leggende a parte, cronisti raccontano che gli furono servite, durante la degenza, pere cotte. I medici avevano diagnosticato infatti un attacco di dissenteria. Federico non era nuovo a questi malanni e a tali rimedi, più volte si era fatto confezionare dai suoi medici arabi marmellate curative e foglie di violetta candite (ne parla una lettera rivolta a Pier delle Vigne, il suo Protonotaro).

L'imperatore, sentendosi in punto di morte, volle indossare il saio cistercense e dettare così le sue ultime volontà nelle poche ore di lucidità. La sua fine fu rapida e sorprese i contemporanei, tanto che alcuni cronisti anti imperiali diedero adito alla voce, storicamente infondata, secondo cui l'imperatore era stato ucciso da Manfredi, il figlio illegittimo che in effetti gli successe in Sicilia. Una miniatura raffigura persino il principe mentre soffoca col cuscino il padre morente.

La salma di Federico fu sommariamente imbalsamata, esposta per qualche giorno e trasportata a Palermo, per essere tumulata nel Duomo, entro il sepolcro di porfido, pietra regale, come voleva la tradizione normanno-sveva, accanto alla madre Costanza d'Altavilla, al padre Enrico VI e al nonno Ruggero II.

Recentemente il sepolcro è stato riaperto. Federico giace sul fondo sotto altre due spoglie (un uomo e una donna). La tomba era stata già ispezionata nel tardo XVIII secolo. Ne risulta che l'imperatore sia stato inumato con il globo dorato, la spada, calzari di seta, una dalmatica ricamata con iscrizioni cufiche, e una corona a cuffia. Il corpo, nel Settecento, era mummificato e in buone condizioni di conservazione.

domenica 31 agosto 2008

GIOVANI DEL CENTRODESTRA: TUTTI AD ATREJU!


Anche quest'anno i ragazzi e le ragazze di AZIONE GIOVANI - MONZA BRIANZA parteciperanno ad "Atreju 2008", la festa nazionale di Azione Giovani, che si svolgerà dal 10 al 14 settembre. Ancora una volta ci ritroveremo a Roma alle pendici dei sette Colli che costeggiano il cuore di Roma, al cospetto del Colosseo. Sarà, infatti, il parco del Celio la suggestiva cornice che ospiterà la nostra tradizionale festa, che si presenterà con un villaggio rinnovato e come sempre colmo di stand, di sport, musica, e tanta buona politica. Affronteremo i temi più discussi del nostro tempo, sarà il momento per lanciare campagne politiche e culturali che caratterizzeranno il prossimo anno, snoccioleremo e confuteremo le tesi e le antitesi attraverso le quali si articola una visione del mondo.“Atreju ’08 – Eccezionali per scelta - ”, è il luogo ideale dove trovare l’entusiasmo per affrontare con rinnovata energia una stagione che richiederà un impegno straordinario e valoroso in cui sarà importante difendere, rilanciare e trasmettere alla nostra Terra quei valori che abbiamo la presunzione di incarnare e concretizzare, quei progetti finora solo sfiorati e accarezzati in sogno da una intera generazione. Grande importanza sarà rivestita dagli spettacoli serali: dopo l’imponente successo registrato da Mario Biondi lo scorso anno, stiamo lavorando su un programma ricco di appuntamenti emozionanti, divertenti, imprevedibili. Si farà molto tardi ogni sera, ma al mattino sapremo ridestarci per partecipare con entusiasmo ad una nuova giornata di Festa. Per gli accrediti al campeggio potete fare riferimento al num. 06/92014404.


VI ASPETTIAMO NUMEROSI !!!

SEDE E ORARI

Ci puoi trovare ogni giovedì dalle ore 21,00 in via Mose Bianchi 13 a Monza (suonare Alleanza Nazionale).

Oppure contattaci via mail all'indirizzo ufficiostampa_azionegiovani@yahoo.it

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CHI SIAMO


Azione Giovani è il “movimento giovanile di Alleanza Nazionale ispirato ad una visione spirituale della vita, avente la finalità di garantire la dignità e gli interessi di tutti i giovani italiani e si impegna a diffondere nelle nuove generazioni il movimento dell'identità nazionale nella più vasta prospettiva europea, in coerente adesione ai valori tradizionali del nostro popolo”. Siamo giovani che interpretano la politica come volontariato, che credono nel rispetto della parola data, nella libertà e nel diritto di ciascuno di realizzare le proprie capacità, nel rispetto delle regole e nella sacralità della vita. Siamo giovani che amano la propria terra ed i propri cari, che lottano per la meritocrazia, le libertà, la giustizia e la legalità. Ripudiamo però le fughe individualiste e la religione del libero mercato, convinti che la solidarietà e la sussidiarietà siano mezzi sempre attuali per realizzare un’economia sociale di mercato. Siamo giovani identitari, e per questo comunque Italiani sia nella vittoria sia nella sconfitta, sia nella ragione, sia nel torto. Siamo per la Patria, prima che per lo Stato, siamo per la Persona piuttosto che per l’Individuo, siamo per la Famiglia al di sopra della Coppia, siamo per il Dialogo tra le culture e non per la società Multiculturale. Siamo qui perché vogliamo cambiare il mondo.

Rosario Mancino
Pres. Prov. AG Monza e Brianza


Il circolo di Azione Giovani di Monza ha attraversato insieme ad Allenza Nazionale ciascuna fase della sua storia, dalla svolta di Fiuggi del 1995, quando l’Msi divenne An appunto, quando il Fronte della Gioventù divenne Azione Giovani.

Dai tempi del Fronte della Gioventù fino ad oggi, ciascun giovane, come noi oggi, ha portato il suo contributo, le sue idee, il suo aiuto, alla bisogna si è battuto, ha discusso.

Noi intendiamo portare innanzi l’eredita di valori che da sempre contraddistinguono il patrimonio storico e culturale di Alleanza Nazionale e della destra italiana: ovvero la Patria, l’amore per il nostro Popolo, per le nostre radici, l’orgoglio di sentirsi italiani, la fedeltà, la lealtà e il coraggio di affermare le proprie idee anche quando si è in minoranza, quando tutti ci sono avversi.


Il Direttivo